Castello Angioino
Posto dagli Angioini in posizione dominante a difesa del porto, il castello di Gallipoli conserva ancora l’originale pianta quadrata, con imponenti bastioni angolari di forma circolare. Di fronte al maniero è possibile rinfrescarsi alla fontana greca che dell’età classica conserva ancora i tre bassorilievi rappresentanti, rispettivamente, la metamorfosi di Dirce, Salamace e Biblide. I bassorilievi sono racchiusi in una aggraziata cornice barocca.

Cattedrale di Sant’Agata
La Cattedrale di Sant’Agata è il monumento più rappresentativo del barocco gallipolino e si trova in un sito probabilmente destinato ad area sacra sin dall’antichità. La facciata esterna è tutta realizzata in carparo, la tenace pietra locale, ed è caratterizzata da una forte ricchezza decorativa. Essa presenta una serie di statue, una delle quali raffigurante Sant’Agata. Estremamente pregiati anche gli interni, che sembrano costituire un unico grande dipinto in quanto le numerose tele ne rivestono ogni angolo. Il culmine si raggiunge osservando l’altare maggiore, realizzato con splendidi marmi policromi. La cattedrale ha, ovviamente, un grande significato religioso perché custodisce teche con le reliquie di alcuni santi, tra cui quelle di San Fausto.

Santa Maria della Purità
La Chiesa di Santa Maria della Purità di Gallipoli fu edificata nel 1664 dalla confraternita degli scaricatori di porto della cittadina pugliese. E’ a navata unica; la facciata ad intonaco presenta al centro tre riquadri in maiolica raffiguranti la Madonna della Purità, San Giuseppe e San Francesco d’Assisi risalenti al XIX secolo. L’interno è impreziosito da dipinti e dal pavimento maiolicato. Spicca sull’altare maggiore la tela con la Madonna tra San Giuseppe e San Francesco d’Assisi di Luca Giordano del 1664.

La Fontana Greca
La Fontana Greca di Gallipoli ha questo nome poiché un tempo creduta di età greco-romana. Questo aveva portato con se l’idea che la fontana fosse tra le più antiche d’Italia. Studi recenti hanno dimostrato che la fontana appartiene all’età rinascimentale (anche se è un dato tutt’ora dibattuto). E’ ornata da bassorilievi con le metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide.